giovedì 21 dicembre 2023
Lettera Aperta alla Regione Toscana
lunedì 18 dicembre 2023
Comunicato Stampa ANAAO ASSOMED CIMO FESMED NURSING UP
giovedì 7 dicembre 2023
Sciopero a Gennaio
ANAAO ASSOMED e CIMO-FESMED rispondono a Schillaci: Stupiti e meravigliati dall’attacco del Ministro
Roma, 6 dicembre 2023 – "Siamo stupiti e meravigliati dalle dichiarazioni del Ministro della salute, Orazio Schillaci, all'indomani del grande successo dello sciopero dei medici e dirigenti sanitari", commentano Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed, e Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed, dopo aver letto l'intervista rilasciata dal Ministro al Corriere della Sera.
"Ci appare doveroso replicare senza alcun intento polemico, ma entrando nel merito di tutti i punti toccati nell'intervista. A iniziare dal finanziamento per la sanità previsto nella manovra economica per il 2024. Ognuno – dichiarano Di Silverio e Quici – può avere il proprio punto di vista, ma i numeri sono oggettivi e parlano chiaro. La manovra mette a disposizione 3 miliardi di cui 2,3 destinati a un rinnovo contrattuale che, facendo parte i medici e dirigenti sanitari della pubblica amministrazione, prevederà un aumento del 5.78%, ben 10 punti al di sotto del tasso inflattivo. E non sarà un piccolo anticipo, come dichiarato dal Ministro, a cambiare le cose, considerato che com'è ovvio tale anticipo sarà poi decurtato dall'aumento che vedremo al momento del rinnovo del contratto. Tra l'altro, l'anticipo degli aumenti contrattuali previsto dal Ministro Zangrillo è stato adottato solo in due Regioni".
"Ricordiamo inoltre che il contratto 2019-2021, pre-firmato a settembre, deve ancora essere licenziato dal Consiglio dei Ministri e dovrà poi passare al vaglio della Corte dei Conti. A fare presto quindi dovrebbe essere il Governo perché se non si licenzia quello attuale non si potrà procedere alla discussione del nuovo. Ed evidenziamo anche che le trattative per il rinnovo del CCNL 2022-2024 inizieranno con il comparto della sanità, ritardando quindi ulteriormente di almeno un altro anno l'adozione di quello della dirigenza".
"Puntare poi – dichiarano Di Silverio e Quici – su un aumento economico basato sul lavoro straordinario, quando i medici e i dirigenti sanitari già lavorano 60 ore a settimana e hanno 5 milioni di giornate di ferie arretrate per sopperire alle carenze di personale, non ci sembra il modo migliore né per risolvere il problema delle liste d'attesa né per rendere appetibile la professione, come ha più volte dichiarato il Ministro stesso. Piuttosto contribuirà allo svuotamento già in atto degli ospedali. Per questo chiediamo che quelle risorse vengano destinate all'aumento o alla detassazione di una parte della retribuzione".
"Siamo anche meravigliati che nelle sue dichiarazioni il Ministro non abbia citato uno dei suoi cavalli di battaglia, e cioè la depenalizzazione dell'atto medico, che un disegno di legge della Lega intende affossare nel peggiore dei modi".
"Non possiamo poi ancora pronunciarci in merito alle novità annunciate in tema di revisione della norma sul taglio delle pensioni dei medici e all'intento di eliminare il tetto alla spesa sul personale su cui il Governo pare stia lavorando: finché non leggeremo i testi e il frutto di questo lavoro infatti non possiamo esprimere alcun giudizio, né in senso positivo né negativo".
"Cercare inoltre – come abbiamo letto – di far emergere divisioni tra sindacati di categoria per giustificare i ritardi di una tornata contrattuale indipendenti dai sindacati stessi, ci appare poi poco attinente alla realtà e sinceramente pretestuoso. Le richieste dei sindacati son comuni, i temi trattati dalle varie componenti anche, le motivazioni dello sciopero proclamato dalle altre sigle rappresentative della dirigenza medica e sanitaria per il 18 dicembre sono le stesse che hanno spinto in piazza Anaao Assomed e Cimo-Fesmed".
"Forse le vere divisioni sono all'interno di un Governo che non ascolta quello che il Ministro cerca di affermare da più di un anno e che noi condividiamo: noi siamo sempre stati dalla parte del Ministro della Salute, e per questa ragione le dichiarazioni di oggi ci meravigliano. Investire sul SSN vuol dire fare scelte coraggiose non solo in termini di stanziamento di risorse – ribadiamo che in questa congiuntura macroeconomica occorre fare i conti con le risorse (poche) che abbiamo a disposizione – ma soprattutto in termini di scelte strategiche e politiche che vanno in una direzione diversa".
"Continuare a investire sul privato e sul lavoro straordinario e contestualmente affermare che i medici, i dirigenti sanitari e gli infermieri sono merce rara da salvaguardare è una contraddizione in termini".
"Ci aspettiamo – concludono Di Silverio e Quici – che questi ultimi giorni che precedono la presentazione in Aula del Senato della legge di Bilancio possano vedere un riavvicinamento tra le parti imprescindibile per migliorare il nostro sistema di cure e dimostrare che davvero il Governo ha a cuore gli operatori sanitari e quindi i cittadini così come li abbiamo a cuore noi. In attesa di risposte certe, allora, continuiamo con la protesta perché è questa la richiesta che ci giunge dagli ospedali di tutta Italia. E le piazze di ieri, riempite di medici, dirigenti sanitari e infermieri arrabbiati ma non ancora rassegnati, ne sono la dimostrazione".
mercoledì 22 novembre 2023
mercoledì 15 novembre 2023
Sciopero il 5/12/23 … Sciopero 18 dicembre 2023
martedì 7 novembre 2023
COMUNICATO STAMPA ANAAO ASSOMED E CIMO-FESMED MARTEDI 5 DICEMBRE 2023 SCIOPERO NAZIONALE DI 24 ORE DEI MEDICI E DIRIGENTI SANITARI
martedì 31 ottobre 2023
Sciopero
COMUNICATO STAMPA ANAAO ASSOMED E CIMO-FESMED
Manovra 2024, medici proclamano stato di agitazione e organizzano assemblee in tutta Italia
Roma 31 ottobre 2023 – Gli articoli della manovra presentata alle Camere, relativi al taglio delle pensioni dei medici e al capitolo sanità, sono immutati rispetto alle bozze circolate sulla stampa negli ultimi giorni. Per questo, i sindacati ANAAO ASSOMED e CIMO-FESMED hanno proclamato formalmente lo stato di agitazione e, dopo aver condiviso con le altre organizzazioni sindacali di categoria il percorso da seguire, indiranno una giornata di sciopero nella prima data utile.
Nel frattempo, verranno organizzate in tutte le Aziende sanitarie assemblee sindacali nel corso delle quali verrà spiegato ai sanitari in procinto di andare in pensione i gravi danni causati dallamanovra: parliamo di un taglio dell'assegno pensionistico di almeno 50mila persone, che può arrivare fino ai 26.347 euro per ogni anno di pensione, per tutta la vita.
I sindacati inviteranno dunque gli iscritti che hanno maturato i requisiti, e che subiranno una decurtazione maggiore della pensione, a presentare immediatamente la domanda di quiescenza, e di usufruire in questi ultimi giorni di lavoro di tutti i giorni di ferie accumulati nel corso degli anni di servizio.
"Se, con questa manovra, il Governo intende spingere ulteriormente i medici ad abbandonare il Servizio sanitario nazionale, daremo con piacere loro una mano – commentano Pierino Di Silverio, Segretario ANAAO ASSOMED, e Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED -.
E quando i pazienti che si recheranno in ospedale troveranno ancora meno professionisti a curarli, sapranno chi ritenere responsabile. Ma noi, dinanzi a questo ennesimo voltafaccia, non intendiamo restare in silenzio, e siamo costretti ad iniziare un nuovo percorso sindacale meno disponibile a collaborare con le Istituzioni".
mercoledì 25 ottobre 2023
Crisi dei Pronto Soccorso
lunedì 23 ottobre 2023
Multa al medico che non ha rispettato orario di lavoro in pandemia,
mercoledì 18 ottobre 2023
Manovra
nteressante Articolo !!! Toccherà in parte alle Regioni ripianare il rosso o con l'aumento delle tasse o col taglio dei servizi
Toccherà in parte alle Regioni ripianare il rosso o con l'aumento delle tasse o col taglio dei servizi PAOLO RUSSO�� La STAMPA
lunedì 16 ottobre 2023
Liste di attesa
venerdì 29 settembre 2023
COMUNICA STAMPA CONTRATTO
Quici (CIMO): «Siamo soddisfatti. Colmate lacune create dal contratto vigente e sanciti principi fondamentali che ci consentiranno di fare ulteriori passi avanti nel CCNL 2022-2024». Catalini (FESMED): «Contratto atteso da quasi tre anni. Miglioreranno le condizioni di lavoro»
Roma, 28 settembre 2023 – Dopo mesi di trattativa, tutte le organizzazioni sindacali che rappresentano circa 135.000 medici, veterinari e dirigenti sanitari hanno firmato il contratto collettivo nazionale di lavoro2019-2021. Sono previsti aumenti medi pari a circa 150 euro lordi al mese e sono state introdotte numerose novità nella parte normativa del contratto, che consentiranno di migliorare le condizioni di lavoro all’interno delle strutture sanitarie.
«Ci riteniamo soddisfatti dei risultati ottenuti nel corso della trattativa – commenta Guido Quici, Presidente CIMO – ma ci sono senz’altro alcuni aspetti che dovranno essere ancora perfezionati, come l’orario di lavoro. Sono però stati sanciti alcuni principi essenziali che ci consentiranno, nel CCNL 2022-2024, di fare ulteriori passi avanti per andare incontro alle esigenze dei medici e valorizzare al meglio il loro ruolo».
«Oggi è un giorno importante per i medici e i dirigenti sanitari, che aspettavano questo contratto da quasi tre anni – dichiara Giambattista Catalini, Presidente FESMED -. Anni in cui abbiamo dovuto affrontare l’emergenza Covid, turni di lavoro infiniti causati dalla carenza di personale e livelli di stress senza precedenti. Siamo convinti che questo contratto consenta di migliorare le condizioni di lavoro negli ospedali e di armonizzare la vita professionale con quella privata e familiare, con la speranza di porre un freno alla fuga dei professionisti dalla sanità pubblica. Avremmo potuto fare di più? Sicuramente, ma per questo CCNL abbiamo ottenuto il massimo possibile. Ora bisognerà iniziare a lavorare in vista del contratto 2022-2024».
Ecco le principali novità previste dal contratto:
mercoledì 27 settembre 2023
contratto
Rinnovo contratto
giovedì 31 agosto 2023
Analisi Cimo: personale Ssn, nel 2021 -601 medici ma più amministrativi. Quici: «Incrementi Covid subito archiviati, invertire la rotta a partire dalla manovra»
Secondo Quici «invece di investire sui sanitari si preferisce assumere altre figure professionali, sintomo di un sistema sempre più burocratizzato e amministrato che vicino ai bisogni di salute dei pazienti, per i quali l'offerta sanitaria risulta sempre più ridotta. Basti guardare all'aumento dei direttori amministrativi, in evidente contrasto con il taglio del 33% delle unità operative complesse e del 48% delle unità operative semplici che si è verificato negli ultimi dieci anni». E «in assenza di una rivisitazione delle priorità e di un investimento strutturale sul Ssn a partire dalla prossima legge di Bilancio, questi dati sono destinati a peggiorare drasticamente nei prossimi anni – aggiunge Quici -. Ma oltre alle risorse occorrono standard di riferimento corretti: per questo continueremo a monitorare il lavoro dell'Agenas sul fabbisogno di personale sanitario e, come fatto nei mesi scorsi, a proporre dei miglioramenti significativi per scongiurare il rischio di un'ulteriore contrazione del numero di professionisti previsto in ogni struttura», conclude.
Anaao Assomed e CIMO-FESMED, i principali sindacati dell��area, hanno consegnato all’Aran delle proposte congiunte che, in caso di accoglimento, consentiranno di arrivare rapidamente alla firma di un accordo molto atteso dalla categoria.
mercoledì 30 agosto 2023
Anaao Assomed e CIMO-FESMED, i principali sindacati dell’area, hanno consegnato all’Aran delle proposte congiunte che, in caso di accoglimento, consentiranno di arrivare rapidamente alla firma di un accordo molto atteso dalla categoria.
lunedì 24 luglio 2023
COMUNICATO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
Contratto medici, CIMO irremovibile su orario di lavoro e corretto utilizzo dei fondi
Il Presidente del sindacato dei medici Guido Quici: «Ottenuto qualche risultato
positivo, ma non ci sono ancora le condizioni per chiudere. Troppi i nodi da
sciogliere. Attendiamo testo su parte economica e risposte su ore di lavoro
regalate»
Roma, 24 luglio 2023 - «Non ci sono ancora le condizioni per chiudere il contratto dei
medici». A ribadirlo, alla vigilia di un nuovo incontro in Aran, è il Presidente CIMO Guido
Quici. «Occorre lavorare ancora molto per arrivare ad un accordo sul numero massimo di
pronte disponibilità e di guardie notturne, che minano la qualità della vita dei
professionisti, e sulla retribuzione del lavoro extra-orario. Ci sono numerosi aspetti che
non sono stati affrontati, come l'intramoenia, gli specializzandi, la mobilità, l'aspettativa, il
tema del patrocinio legale e il servizio fuori sede, che al momento obbligherebbe i medici
a vagare tra diverse strutture ospedaliere distanti anche decine di chilometri».
«Senza aver ricevuto alcun testo – prosegue Quici –, abbiamo iniziato la discussione
sulla parte economica, tuttavia al momento limitata agli incrementi contrattuali e senza
conoscere la vera entità dei fondi. Non sappiamo in che modo verrà finanziata una nuova
indennità che si intende istituire per i dirigenti sanitari, ovvero l'indennità di specificità
sanitaria, se non grazie all'ennesimo contributo di solidarietà di medici e veterinari. Non
sappiamo se la possibilità di utilizzare in modo improprio i fondi contrattuali sarà
confermata o meno nel nuovo testo».
«È indubbio che, anche grazie al contributo del lavoro instancabile dei tecnici della CIMO
e alla disponibilità dimostrata dall'Aran, nelle ultime settimane siano stati ottenuti alcuni
risultati positivi; ma a poco serviranno se le Regioni non intendono sciogliere i veri nodi
della trattativa: non abbiamo alcuna intenzione di continuare a regalare ore di lavoro né di
utilizzare i nostri fondi contrattuali per finalità diverse. CIMO, su questi due punti, sarà
irremovibile», conclude.
venerdì 7 luglio 2023
Medici senza Concorso
lunedì 3 luglio 2023
I: Comunicato stampa rinnovo CCNL
COMUNICATO STAMPA
Rinnovo contratto medici, CIMO si prepara alla mobilitazione
Il Presidente del sindacato Guido Quici: «Ci chiedono di lavorare di più e in condizioni peggiori, mettendo in pericolo la tutela della salute. La fuga dagli ospedali è un'emergenza nazionale. È così che si intende frenarla?»
Roma, 30 giugno 2023 – Il sindacato dei medici CIMO si prepara alla mobilitazione e incontrerà i propri iscritti per far conoscere loro le implicazioni dell'ultima bozza del contratto collettivo nazionale che si sta discutendo in Aran. Dopo cinque mesi di trattativa, infatti, sono state accolte solo alcune richieste dei sindacati, peggiorando al contempo la formulazione di altri articoli più rilevanti. Emerge dunque con chiarezza la direzione che si intende dare alla contrattazione e al futuro dei medici dipendenti e del servizio sanitario pubblico: nonostante i numerosi tentativi di mediazione dell'Aran, le Regioni, che hanno realmente in mano il pallino e sono alle prese con una grave carenza di personale sanitario, pur di garantire i servizi intendono far lavorare di più e in condizioni peggiori i pochi camici bianchi rimasti, inficiando la qualità delle cure e incentivando la fuga dagli ospedali verso il privato e le cooperative.
Per fare alcuni esempi: nonostante il testo sancisca la volontà di migliorare "l'armonizzazione della vita privata e familiare" dei medici, di fatto la nuova formulazione dell'orario di lavoro non elimina il rischio di dover lavorare senza limiti orari per il raggiungimento degli obiettivi aziendali, prevedendo, per le ore eccedenti, una retribuzione attraverso il fondo di risultato che vale in media 3.000 € l'anno, pari a circa 57 € a settimana. In concreto nulla di diverso rispetto a quanto previsto dal testo vigente che ha svuotato gli ospedali. Basti pensare che per un turno di 12 ore un medico a gettone può guadagnare fino a 1.700 euro.
Inoltre, l'eccessivo numero di guardie notturne e festive e di pronte disponibilità impedisce una reale continuità assistenziale, rallenta la normale attività di elezione nei reparti e penalizza la crescita professionale dei giovani medici, che rischiano di essere relegati a guardiani di posti letto.
Viene introdotta la possibilità che un direttore di dipartimento possa delegare alcune delle proprie funzioni da primario ad un medico di un altro reparto, determinando il rischio che ad esempio alcuni compiti del primario di pneumologia siano affidati ad un gastroenterologo.
Viene poi istituito il servizio fuori sede, per cui un medico che lavora in una azienda composta da diversi presidi potrà essere chiamato, senza alcun preavviso, a prestare la propria attività in uno di essi, che può essere distante anche decine di chilometri dalla propria sede di lavoro. Si introduce così la figura del medico itinerante.
«La nostra non è una mera rivendicazione di categoria, perché la sempre più evidente carenza di medici negli ospedali è un'emergenza nazionale che mette in pericolo la tutela della salute dei cittadini – dichiara Guido Quici, Presidente CIMO -. Considerata l'unanime volontà politica di frenare, a parole, la fuga dagli ospedali, ci siamo illusi che il rinnovo del contratto potesse rappresentare uno strumento utile a rendere gli ospedali nuovamente attrattivi. L'attuale bozza invece va nella direzione contraria rispetto a quella prospettata dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, che più volte ha dichiarato di voler migliorare le condizioni di lavoro del personale sanitario, e a cui chiediamo un sostegno. CIMO continuerà a partecipare alla trattativa con l'obiettivo di ottenere un miglioramento sostanziale del testo», conclude Quici.
lunedì 3 aprile 2023
INFORMATIVA APRILE 2023
Presidente CIMO-FESMED Toscana
Dr. Lorenzo Preziuso
Cari colleghi
Una serie di novità importanti, tra cui:
- contratto
- incrementi della Produttività Aggiuntiva,
- stabilizzazione del personale,
- pronto soccorso
- controllo e blocco della libera professione.
- Specializzandi, incarichi
- Medici gettonisti
- aggressioni
Procede a rilento la trattativa sul rinnovo contrattuale, si stanno affrontando al momento questioni normative, come modifiche o soppressione dell'organismo paritetico, incarichi di altissima professionalità. Non ci sono grandi aspettative dal punto di vista economico, con incrementi stipendiali marginali, inferiori al 4 %, che si andrebbero ad aggiungere ad alcuni incrementi legislativi.
Decreto mille proroghe:argomenti: a) stabilizzazione personale assunto nel periodo pandemico, b) assunzione specializzandi, c) ECM d) Incremento importo Produttività Aggiuntiva per smaltimento liste d'attesa. L'applicazione di quest'ultimo articolo sull'incremento degli importi della P.A (che potrete leggere in allegato) è stato oggetto del confronto sindacale regionale del 27 marzo;
L'importo orario tornerà a 80€/ora lordi, e verranno conguagliate le prestazioni che da gennaio erano state pagate a 60 € fino ad esaurimento degli importi stanziati.
L'importo complessivo per la P.A. finalizzata allo smaltimento delle liste d'attesa in Toscana è inferiore (23 milioni) rispetto al precedente emanato per i ritardi nelle prestazioni del periodo covid (31,5 mln). La somma destinata alle prestazioni ambulatoriali (diagnostica e visite specialistiche) è di 13 milioni, l'importo per gli interventi chirurgici 10 milioni. E' data facoltà alle azienda di spostare somme da prestazioni ambulatoriali a interventi e viceversa. Il confronto prevedeva condivisione con le OO.SS. dei criteri di ripartizione tra le varie aziende. E' stato deciso di premiare con maggiore attribuzione all'USL che avesse dimostrato maggiori capacità di utilizzo delle risorse di P.A. Per gli interventi chirurgici sono state utilizzate l'87,7% delle risorse. Nel confronto tra interventi eseguiti in toscana nel 2018 e quelli del 2022, risultano ancora da recuperare 18.000 interventi. Per le prestazioni ambulatoriali utilizzato il 97%. In entrambe le tipologie vi sono state ampie variazioni di utilizzo delle risorse e capacità d smaltimento delle liste d'attesa.
Ho contestato l'utilizzo del dato acritico del numero di prestazioni effettuate e capacità di utilizzo della P.A., in quanto tale dato dovrebbe essere rapportato alle dotazioni di organico e risorse strumentali disponibili, della possibilità di migliorare tali risorse e quindi di poter effettuare un maggior numero di prestazioni se fossero reintegrate. Ho inoltre contestato l'assenza di un impegno per verifica dell'appropriatezza degli esami richiesti. Molti risultano inappropriati, utilizzati dai MMG in alternativa a una visita specialistica nel tentativo di giungere a una diagnosi senza un parere specialistico. Riteniamo inoltre che non sia adeguatamente utilizzata per lo smaltimento delle liste d'attesa la Libera Professione, che invece viene contrastata. In ogni caso è evidente che un maggior offerta di visite specialistiche comunque effettuate (regime istituzionale, P.A., libera professione) potrebbe abbattere la spesa inappropriata di diagnostica pesante (RMN, TC ecc).
Già citato, troverete indicazioni regionali sul governo delle liste d'attesa e importanti previsioni come il possibile blocco della libera professione e il monitoraggio delle attività libero-professionali:
"In caso di superamento del rapporto tra l'attività in libera professione e in istituzionale sulle prestazioni erogate le aziende devono attuare il blocco dell'attività libero professionale, fatta salva l'esecuzione delle prestazioni già prenotate"
Tale disposizione, pur contenuta in precedenti leggi regionali che richiamano norme nazionali, è già stata da me ampiamente contestata nel merito e nelle modalità con il direttore Gelli; inoltre viste alcune iniziative intraprese in alcune USL di voler monitorare le prestazioni di ogni medico rese in Libera professione per paragonarle numericamente con quelle rese in regime istituzionale, ho dato mandato al prof Scheggi di valutare la possibilità di intervento su tale disposizione.
D.L. 30 marzo 2023 n. 34 (Decreto bollette) dettagli su:
a)regolamentazione dei medici gettonisti; Reinternalizzazione dei servizi appaltati. Assunzione personale sanitario gettonista .
b)Incremento della tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive per l'emergenza
c) Misure per il personale dei servizi di emergenza-urgenza (sanatoria) , medici in formazione specialistica incarichi
d)possibilità di chiedere la trasformazione del rapporto di lavoro da orario pieno a orario ridotto o parziale, per i medici in età di pensione anticipata.
e) inasprimento delle pene per aggressione al personale sanitario
Il decreto non ha trovato approvazione dei sindacati
Seguirà a breve la delibera regionale e per l'emergenza e le contestazioni effettuate, nonché integrazioni su delibere e attività delle Aziende.
Colgo l'occasione di porgere a tutti voi e alle vostre famiglie i migliori Auguri per le Festività Pasquali
Lorenzo Preziuso Presidente Federazione Cimo FESMED della Toscana.