domenica 2 febbraio 2025

Comunicato Stampa



Medici in fuga dal SSN: in sei anni dimissioni triplicate. Quici (CIMO-FESMED): «È emergenza» Il Presidente del sindacato dei medici: «Task shifting non è soluzione a carenza di professionisti. Prevedere tavolo di confronto con rappresentanti dei lavoratori prima di trasferire competenze da una professione all'altra» Roma, 31 gennaio 2025 - In sei anni, il numero di medici che si sono dimessi dal Servizio sanitario nazionale è triplicato: nel 2016 erano 1.564, nel 2022 4.349. Ed è estremamente probabile che negli ultimi due anni tale numero sia ulteriormente cresciuto. Il dato, presentato dal Ministero della Salute nel corso dell'audizione in Commissione Affari sociali sul riordino delle professioni sanitarie, è eloquente: la fuga dei medici dagli ospedali pubblici e oramai un emergenza. Al contempo, risulta altrettanto impressionante la crescita del numero di borse di specializzazione non accettate dai neo-medici registrata tra il 2021 ed il 2024 che, complessivamente, è passato dal 10% al 29%. «Come ripetiamo spesso, il Servizio sanitario nazionale non è più attrattivo - dichiara Guido Quici, Presidente della Federazione CIMO-FESMED -. E il problema, come ha ben evidenziato la dottoressa Mainolfi, DG delle professioni sanitarie e delle risorse umane del SSN, non riguarda solo i medici, ma anche gli infermieri. Condividiamo l'analisi delle cause di tale emergenza illustrata dal Ministero, che spazia dal fattore retributivo alla responsabilità professionale; tuttavia, nutriamo seri dubbi su alcune delle proposte presentate per risolvere la situazione». «Se, infatti, riteniamo necessaria la definizione di ruoli e responsabilità di ciascun professionista, non possiamo che dissentire sulla proposta di "sviluppare forme di task shifting", che non consentirebbero né di superare il grave problema di carenza di professionisti e di attrattività del SSN, né di garantire la sicurezza delle cure per i «Deve essere chiaro, infatti, che l'incremento di competenze e responsabilità difficilmente renderà più appetibili alcune professioni sanitarie, a fronte del medesimo trattamento economico e delle stesse condizioni di lavoro sofferte oggi. In un contesto di grave carenza di personale, aumentare le competenze senza l'adeguamento dell'organico non può che essere un boomerang, che non risolverebbe il problema ma anzi lo amplierebbe, rendendo ancora meno attrattivo il lavoro in ospedale. Al contempo, è necessario preservare le attività che devono essere svolte in modo esclusivo dai medici, a partire da anamnesi, diagnosi e terapia», «In ogni caso - conclude il Presidente CIMO-FESMED - ci auguriamo che qualsiasi intervento volto a riordinare le professioni sanitarie e a prevedere il trasferimento di competenze da una professione all'altra veda un coinvolgimento attivo e centrale dei rappresentanti dei professionisti ad un tavolo di confronto. Sono i professionisti, infatti, gli unici attori capaci di offrire una visione sistemica delle criticità e delle esigenze di un Servizio sanitario nazionale in costante evoluzione».


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sabato 25 gennaio 2025

Congresso Cimo



"Chiediamo – ha dichiarato Guido Quici, Presidente della Federazione CIMO-FESMED - una definizione puntuale di atto medico e la delimitazione delle competenze di ciascun professionista sanitario. L'attuale anarchia dei ruoli e i ripetuti attacchi alla nostra professione, che paga il prezzo più alto in termini di responsabilità professionale, sono inaccettabili e mettono a rischio la sicurezza delle cure". Una grande manifestazione unitaria a maggio prossimo che vedrà sfilare per le vie di Roma i medici, dipendenti e convenzionati, i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali, i medici del territorio e gli specializzandi, riuniti sotto lo slogan INVESTIRE SUI MEDICI PER SALVARE IL SSN. Nel frattempo in tutte le Regioni saranno organizzate varie iniziative intersindacali per sensibilizzare i professionisti. Questo il pacchetto promosso da ANAAO ASSOMED – CIMO-FESMED – ALS – GMI - FIMMG – FIMP – SUMAI – SMI - SNAMI – FTM con il sostegno della FNOMCEO e la partecipazione di CITTADINANZATTIVA per dar voce ai diritti dei medici. I sindacati, che oggi hanno riunito i direttivi nazionali a Roma, fanno fronte comune per richiedere la definizione di atto medico, una revisione della responsabilità medica, l'adozione di misure volte a rendere attrattiva e a riqualificare la professione, sicurezza sui luoghi di lavoro, un rapporto medico-paziente rinsaldato, la definizione di un nuovo patto per la salute e l'adozione di un approccio "One Health".


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venerdì 24 gennaio 2025

Flat tax




«Accogliamo con soddisfazione la decisione assunta dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in materia di flat tax delle prestazioni aggiuntive, che verrà dunque estesa a tutte le tipologie, comprese le guardie notturne» dichiara Guido Quici, Presidente della Federazione CIMO-FESMED. «È, questo, un tema che ha visto il nostro sindacato impegnato in prima linea, denunciando a mezzo stampa l'iniquità della prima interpretazione della norma fornita dalla Conferenza delle Regioni e diffidando, lo scorso 27 novembre, tutte le Aziende sanitarie dall'applicare la defiscalizzazione in modo scorretto – ricorda Quici -. È proprio grazie a queste diffide e all'intervento chiarificatore dell'Agenzia delle Entrate dell'11 dicembre che le Aziende sanitarie già oggi applicano la tassazione agevolata a tutte le prestazioni aggiuntive». «Siamo grati che la nostra azione sia servita a salvaguardare concretamente il lavoro e la retribuzione dei colleghi, che altrimenti avrebbero dovuto restituire migliaia di euro alle Aziende», conclude Quici. 

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venerdì 20 dicembre 2024

Comunicato Stampa

«È un eufemismo definire deludenti le misure previste dalla legge di Bilancio per la sanità. Poche risorse frantumate tra innumerevoli capitoli di spesa che servono solo ad accontentare qualche centro d'interesse, di certo non a rilanciare il Servizio sanitario nazionale né a migliorare l'offerta sanitaria per i cittadini. Esclusi categoricamente, dai benefici immediati delle misure adottate, i medici, se non per un aumento offensivo dell'indennità di specificità medica (circa 17 euro netti al mese), e gli infermieri, che ottengono un irrisorio aumento mensile di circa 7 euro netti. Per il resto, nulla. Nonostante le promesse, le belle parole, gli apprezzamenti: nulla». Così Pierino Di Silverio, Segretario Anaao Assomed, Guido Quici , Presidente CIMO-FESMED, e Antonio De Palma, Presidente Nursing Up, commentano il testo della legge di Bilancio arrivato in Aula alla Camera dopo l'esame in Commissione. «Eppure nel suo complesso la legge di Bilancio fa cadere a pioggia risorse importanti su alcuni interventi, dal ponte sullo Stretto di Messina ad un infinito elenco di bonus quantomeno discutibili, confermando che non è vero che i soldi non ci sono, ma semplicemente non si vuole spenderli per la sanità pubblica, preferendo strizzare l'occhio ad alcune categorie di cittadini-elettori cui si riconoscono regalìe di poche decine di euro e che contemporaneamente vengono private dell'accesso alla sanità pubblica, il bene più prezioso che abbiamo». «Ed è stata la stessa Corte Costituzionale – aggiungono - ad aver recentemente sottolineato in una importante sentenza come, "per fare fronte a esigenze di contenimento della spesa pubblica", debbano "essere prioritariamente ridotte le altre spese indistinte, rispetto a quella che si connota come funzionale a garantire il "fondamentale" diritto alla salute di cui all'art. 32 Cost."». «Non possiamo più continuare a portare esclusivamente sulle nostre spalle il peso della tutela della salute dei cittadini, senza ottenere in cambio nemmeno quel riconoscimento minimo che il nostro ruolo e la nostra professione richiederebbero. Non possiamo più rinunciare alla nostra vita personale, alla nostra sicurezza e alle nostre prospettive di crescita senza ricevere nemmeno una parte della valorizzazione che troviamo invece all'estero o in altri settori. Non possiamo più credere alle promesse o accontentarci delle pacche sulle spalle». «Ci prepariamo quindi ad un 2025 denso di battaglie sindacali da combattere su più fronti. Urge portare al centro del dibattito pubblico la questione sanitaria, che non deve essere più un mero ambito di scontro partitico ma diventare il fulcro dell'azione politica e dell'interesse sociale» concludono Di Silverio, Quici e De Palma. ANAAO ASSOMED – CIMO-FESMED – NURSING UP

mercoledì 27 novembre 2024

Forum Risk: Quici a Schillaci

La Federazione CIMO-FESMED ha partecipato, questa mattina, all'incontro organizzato dal Ministro della Salute Orazio Schillaci con le organizzazioni sindacali che rappresentano il personale sanitario. Il Presidente Guido Quici ha sottolineato gli scarsi risultati ottenuti nella bozza di legge di Bilancio: l'abolizione del tetto alla spesa per il personale è del tutto assente, così come risultano non pervenuti il piano straordinario di assunzioni e la defiscalizzazione dell'indennità di specificità medica, mentre le risorse da destinare al Fondo sanitario nazionale sono diluite in più anni, come se la crisi della sanità pubblica potesse essere risolta a rate. È stata anche evidenziata la carenza di una visione generale del futuro del Servizio sanitario nazionale, senza la quale le risorse stanziate non saranno mai sufficienti, soprattutto se si considera che le Regioni non utilizzano interamente i fondi che hanno a disposizione o li destinano per finalità diverse da quelle previste. A tal proposito, la Federazione CIMO-FESMED vorrebbe conoscere i risultati del tavolo di lavoro sulla riforma della rete ospedaliera e della sanità territoriale (DM 70 e DM 77), a cui sedevano anche i sindacati ma di cui non si hanno più tracce. Quici ha inoltre richiesto l'emanazione dell'atto di indirizzo necessario ad avviare la trattativa per il rinnovo del contratto dei dirigenti medici 2022-2024 e lo sblocco della contrattazione per i medici dipendenti delle strutture sanitarie private accreditate afferenti all'AIOP, che attendono da quasi 20 anni il nuovo CCNL e che hanno proclamato uno sciopero nazionale per il prossimo 4 dicembre. «Chiediamo al Ministro Schillaci di farsi portavoce del nostro disagio presso il Ministero dell'Economia e delle Regioni. Noi assicuriamo il nostro contributo rappresentando le criticità e le necessità che ci segnalano medici da tutta Italia, ma pretendiamo di essere ascoltati e non presi in giro».


Guido Quici

sabato 16 novembre 2024

COMUNICATO STAMPA ANAAO ASSOMED, CIMO-FESMED E NURSING UP


ANAAO ASSOMED FEDERAZIONE CIMO FESMED
Medici, dirigenti sanitari, infermieri e professionisti sanitari confermano lo sciopero del 20 novembre "Protestiamo per ridare dignità e valore al nostro lavoro. Maggioranza e opposizione lavorino insieme per disegnare il SSN del futuro" Roma, 15 novembre 2024 - "Lo sciopero è la forma più estrema di protesta che un sindacato ha a disposizione. E quando parliamo di uno sciopero che riguarda la sanita, e che ha quindi inevitabilmente un impatto sui malati (anche se le urgenze sono sempre garantite), astenersi per un giorno dal lavoro è a maggior ragione una decisione che non si prende a cuor leggero. Dinanzi allo stato in cui oggi versa non solo il Servizio Sanitario Nazionale ma anche la professione e lo status di medici, dirigenti sanitari, specializzandi, infermieri e altri professionisti sanitari, è inevitabile dover alzare la voce e pretendere di essere ascoltati, perché è da noi che dipende la tutela della salute dei cittadini, e senza di noi è la salute dei cittadini ad essere a rischio", dichiarano Pierino Di Silverio, Segretario Anaao Assomed, Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, Presidente Nursing Up. "Non sono solo i finanziamenti insufficienti per la sanità a spingerci ad incrociare le braccia; non è solo il mancato rispetto dei contratti, o l'assenza di un piano straordinario di assunzioni, o la mancata defiscalizzazione delle nostre indennità di specificità a farci scendere in piazza; quello che noi chiediamo, oltre a tutto questo, è ridare dignità e valore al nostro lavoro". "Se i giovani professionisti scappano in massa all'estero, e si è costretti ad andare in capo al mondo per cercare colleghi disposti a prendere il loro posto nei nostri ospedali, è perché non sono più disposti ad accettare di lavorare in queste condizioni", spiegano Di Silverio, Quici e De Palma. "Nessuno vuole più lavorare sapendo di rischiare quotidianamente una denuncia, un insulto, un calcio o una manganellata. Nessuno è più disposto a rinunciare a ferie, riposi, malattie per garantire i servizi. Nessuno intende più lavorare in un'emergenza ormai cronica, la cui fine neanche si intravede". "Protestiamo allora - aggiungono i leader dei sindacati - per avere un giusto riconoscimento per le nostre professioni, certo, anche economico". "Protestiamo per far conoscere ai cittadini le vere cause dei disservizi che subiscono, e per chiedere a tutta la politica, di maggioranza e di opposizione, di lavorare insieme per disegnare il Servizio Sanitario Nazionale del futuro, partendo da una visione e da una prospettiva a lungo termine che oggi è del tutto assente". "Protestiamo per chiedere di ripristinare la centralità del medico, del dirigente sanitario, dell'infermiere, del professionista sanitario e degli specializzandi in qualunque decisione che riguardi i pazienti, scardinando quindi mentalità aziendaliste ed economicistiche che non possono coniugarsi in modo efficace con la tutela della salute". *Noi - dichiarano Di Silverio, Quici e De Palma -, pur rappresentando solo una parte del mondo medico, sanitario, degli infermieri e delle altre professioni che operano in sanità, ci stiamo mettendo la faccia, mobilitando gli iscritti alle nostre sigle e utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione per cercare di cambiare le cose". "Certo è che, se riusciremo a portare a casa anche solo una piccola parte delle nostre richieste, i benefici ricadranno non solo su tutto il personale sanitario ma su tutti i cittadini, che potranno contare su una sanità pubblica efficiente e su professionisti preparati e motivati", concludono. 血


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mercoledì 23 ottobre 2024

LEGGE BILANCIO DELUDENTE PER MEDICI, DIRIGENTI SANITARI, INFERMIERI E PROFESSIONISTI EI LEGGE 43/2006: SCIOPERO NAZIONALE E MANIFESTAZIONE A ROMA MERCOLEDÌ 20 NOVENBRE 2024

 

Roma, 23 ottobre 2024 -

 Il testo delta Legge di Bilancio per il 2025 conferma la riduzione del finanziamento per la sanità rispevo a quanto annunciato nelle scorse settimane e cambia le carte in tavola rispetto a quanto proclamato per mesi.

La manovra prevede un aumento dell'indennità di specificità medica sanitaria di 17 euro nette per i medici e 1 4 euro netti per i dirigenti sanitari per il 2025, 1 15 euro nel 2o26 per i medici e zero per i dirigenti sanitari, mentre nelle tasche degli infermieri arriverebbero per il 2025 circa 7 euro e per il 2026 circa 8o euro, e non va meglio per te altre professioni sanitarie ex legge 43/2006. Peraltro si parla di risorse legate, per la maggior parte, a un contratto ta cui discussione inizierà solo tra almeno due anni, e che arriveranno nelle tasche degli interessati chissà quando.

lnsomma in sostanza briciole che o0endono l'intera categoria.

I sindacati Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up, confermando la manifestazione del 2o Novembre, proclamano lo sciopero nazionale di 24 ore nella stessa giornata di medici, dirigenti sanitari, infermieri e professioni sanitarie ex legge 43J2006.

L'aumento dì 1,3 miliardi del Fabbisogno sanitario nazionale nel 2025 — ben distante dai 3,7 miliardi annunciati - non è sufficiente a ridare ossigeno a un SSN boccheggiante. L'incremento dette borse di specializzazione meno richieste, sebbene apprezzabile, non sarà di celo sufficiente a convincere i giovani medici ad iniziare un percorso formativo che li porterà a lavorare in condizioni inaccettabili; si è persa traccia del piano straordinario di assunzioni e dello sblocco del teRo di spesa per il personale. Si continua a rimandare ad un futuro più o meno prossimo la soluzione di un'emergenza che invece medici e infermieri vivono oggi, e che necessita oggi dì procedimenti realmente risolutivi.

«Non possiamo restare in silenzio dinanzi all'ennesima presa in giro del personale sanitario e dei cittadini, dinanzi alle giravolte del ministero dell'Economia che vanificano gli sforzi del ministero della Salute e al voltafaccia di coloro che lavorano per spingere il personale sanitario ad abbandonare la sanità pubblica - dichiarano Pierino Di Silverio, Segretario Anaao Assomed, Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, Presidente Nursing Up -. Quelli annunciati prima della firma della manovra erano provvedimenti che, sebbene non risolutivi, avrebbero potuto rappresentare dei segnali di attenzione nei confronti di medici e infermieri dipendenti del SSN. E invece ci troviamo di fronte agli ennesimi proclami sensazionalistici a cui fa seguito una realtà deludente e a dir poco imbarazzante, che ci costringe ad alzare gli scudi per difendere il Servizio sanitario nazionale, l'istituzione più preziosa di questo Paese, e i suoi professionisti».

«Non possiamo essere complici dell'ormai evidente smantellamento del Servizio sanitario nazionale. Il personale scappa quotidianamente dagli ospedali pubblici, le liste d'attesa sono interminabili, le aggressioni e le denunce sono all'ordine del giorno, e si continua a destinare pochi spiccioli alta sanità pubblica, che peraltro poi non vengono spesi in modo corretto dalle Regioni, e ad aumentare i finanziamenti per la sanità privata, che si arricchisce spudoratamente sulle spalle degli infermieri e dei medici dipendenti, che a Rendono da quasi 20 anni il rinnovo del contratto, guadagnando sino al 47% in meno rispetto ai colleghi del pubblico».

«Non possiamo rassegnarci alla ormai stampante privatizzazione della sanità, e alzeremo la voce per portare anche i cittadini dalla nostra parte. In gioco non ci sono solo dei dovuti riconoscimenti per il personale sanitario, necessari ad impedire lo svuotamento degli ospedali; in gioco c'è la tutela della salute di tutti noi», concludono Di Sitverio, @uici e De Patma.