martedì 30 gennaio 2024

CONTO ECONOMICO 2021

Conto economico 2021: per il personale sanitario si spende sempre meno, ma boom di cooperative

In 11 anni il rapporto tra il costo del personale e la spesa sanitaria complessiva è passato dal 32% al 28%, ma nel 2021 si è speso il 66,22% in più rispetto al 2019 per medici gettonisti e cooperative

Roma, 30 gennaio 2024  La spesa sanitaria aumenta, ma si continua a risparmiare sul personale. A confermarlo è il Conto economico relativo al 2021 pubblicato nei giorni scorsi dal Ministero della Salute: a fronte di un finanziamento del SSN aumentato, tra il 2010 ed il 2021, del 19,9%, il costo del personale è cresciuto solo del 2,77%. Da una elaborazione dei dati condotta dalla Federazione CIMO-FESMED, emerge allora con chiarezza come il rapporto tra il costo del personale e la spesa sanitaria complessiva sia in costante decrescita, passando dal 32% al 28%. 

Ma c'è un altro dato che, sebbene in modo indiretto, è legato all'evidente intenzione di disinvestire sul personale sanitario: la formazione continua, la cui spesa nel 2021 è diminuita del 7,72% rispetto al 2019 e del 23,72% rispetto al 2010.

A fronte di tali tagli, però, assistiamo all'aumento notevole di altri capitoli di spesa, a cominciare dalla voce relativa a consulenze, collaborazioni e lavoro interinale sanitari, per i quali nel 2021 si è speso oltre 900 milioni di euro in più rispetto al 2019, registrando un aumento del 79,28%. Sono questi i capitoli di spesa che ricomprendono le cooperative e i medici gettonisti, il cui costo è aumentato, nel triennio analizzato, di 173 milioni (+66,22%), passando da 261,5 milioni a 434,7 milioni di euro. 

Con il segno positivo anche altri capitoli, come la spesa per le assicurazioni (cresciuta, tra il 2019 ed il 2021, del 13,08%) e per i servizi non sanitari, ed in particolare i costi legati ai sistemi informativi (+35,49%), allo smaltimento dei rifiuti (+48,78%) e ai servizi di trasporto non sanitari (+25,59%).

«Si tratta di numeri impietosi, che vanno al di là delle polemiche politiche su quale governo abbia introdotto il tetto alla spesa del personale commenta Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED -: la volontà ditagliare sulle figure professionali che tengono in vita il Servizio sanitario nazionale è bipartisan, e tale è la responsabilità delle condizioni drammatiche in cui oggi versa la sanità pubblica. Per risollevare il SSN, allora, è essenziale invertire il trend, e rilanciare l'offerta sanitaria tornando ad investire realmente sul personale sanitario».



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venerdì 26 gennaio 2024

Congresso CIMO - Roma 26/01/2024




Il Ministro della Salute Orazio Schillaci è intervenuto in mattinata al Congresso CIMO illustrando i risultati raggiunti dal Governo e le priorità su cui lavorare nei prossimi mesi, che corrispondono alle richieste presentate dal sindacato all'inizio dell'anno. "La sanità è tornata centrale nel dibattito politico – ha detto il Ministro – ed il dialogo con CIMO è costante, franco e costruttivo". "Da subito abbiamo voluto valorizzare economicamente il personale sanitario, che è una leva essenziale del sistema salute. Abbiamo aumentato le retribuzioni per le prestazioni aggiuntive volte ad abbattere le liste d'attesa, per le quali è necessario istituire un monitoraggio efficiente, e adesso vedremo se tali risorse saranno utilizzate in modo corretto dalle Regioni, considerato che lo scorso anno hanno utilizzato solo la metà delle risorse a disposizione. Stiamo lavorando per cercare di aumentare la specificità medica e sanitaria, un riconoscimento dovuto al personale, e sono convinto che entro la fine dell'anno riusciremo ad eliminare l'anacronistico tetto alla spesa per il personale sanitario". "Plaudo all'iniziativa della Lombardia che ha eliminato il fenomeno dei gettonisti: mettiamo sugli stipendi dei dipendenti i soldi che si spendono per i gettonisti. Abbiamo previsto lo scudo penale nel Milleproroghe e questo è un segnale di grande attenzione, ma la responsabilità professionale necessita di una riforma complessiva: tra un mese conosceremo i risultati del lavoro svolto dalla Commissione istituita dal Ministro Nordio proprio a questo fine". "Registriamo una importante disaffezione dei giovani nei confronti di alcune specializzazioni, un problema non solo italiano ma presente ad esempio anche negli Stati Uniti, dove tutti vogliono fare i dermatologi e nessuno l'Emergenza-Urgenza. Noi allora vogliamo incoraggiare i medici a restare nel SSN e incentivare i giovani laureati a scegliere le specializzazioni meno attrattive". "Sull'autonomia differenziata: sappiamo che la sanità è già regionale, e si registrano troppe differenze sull'efficienza e la qualità dei servizi erogati tra Regione e Regione, ma rivendico il ruolo di guida del Ministero della Salute affinché l'universalismo, l'equità e l'uguaglianza del diritto alla salute siano rispettati". "Infine, siamo convinti che il taglio dei posti letto vada rivisto così come vada potenziata la medicina territoriale tramite la revisione del DM 70 e del DM 77". "Possiamo migliorare la sanità italiana per i cittadini e per il personale sanitario, collaborando ognuno per le proprie competenze". #sanitapubblica #medici #ospedali Guido Quici


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martedì 23 gennaio 2024

COMUNICATO STAMPA

ANAAO ASSOMED E CIMO-FESMED CCNL medici e dirigenti sanitari, ANAAO ASSOMED e CIMO-FESMED: «Firmiamo un buon contratto nonostante alcune modifiche introdotte anche da "manine" conosciute» Roma, 23 gennaio 2024 - I sindacati ANAAO ASSOMED e CIMO-FESMED hanno firmato, in mattinata, il CCNL 2019-2021 dei medici, veterinari e dirigenti sanitari. Una firma attesa da mesi da tutta la dirigenza medica e sanitaria, grazie alla quale arriveranno aumenti retributivi pari, in media, a circa 150 euro lordi al mese e circa 10.800 euro lordi di arretrati. Tuttavia, la versione definitiva del contratto presenta alcune modifiche ad articoli precedentemente negoziati con i sindacati e previsti nel testo firmato lo scorso 28 settembre. Modifiche che vanno al di là della verifica della compatibilità delle spese previste con le risorse disponibili svolta dal Ministero dell'Economia e della Finanza. «Abbiamo denunciato formalmente questo atteggiamento in una dichiarazione a verbale perché viola i principi di buona fede, lealtà e trasparenza su cui dovrebbero essere improntate le relazioni sindacali» dichiarano Pierino Di Silverio, Segretario ANAAO ASSOMED, e Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED. «Complessivamente si tratta di un buon contratto, e ringraziamo l'Aran, il Presidente Naddeo ed il suo staff per la collaborazione nel corso di una trattativa che è stata comunque difficile». «Adesso, in ogni caso, si apre un capitolo ancor più rilevante, ovvero la contrattazione integrativa in tutte le aziende sanitarie del SSN, necessaria a rendere operative molte delle innovazioni introdotte nel CCNL, che altrimenti rischiano di rimanere lettera morta. Non neghiamo una certa preoccupazione - aggiungono Di Silverio e Quici - perché negli ultimi anni nelle aziende le trattative sono state avviate con estremo ritardo e proseguite con molta lentezza. Ma la crisi della sanità pubblica non ammette ulteriori rinvii: sollecitiamo dunque tutte le direzioni ospedaliere a convocare rapidamente i rappresentanti sindacali per concludere il prima possibile le trattative decentrate e migliorare le condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari che lavorano nelle strutture pubbliche», concludono.


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martedì 16 gennaio 2024

CIMO-FESMED la ricetta per fermare la fuga dei medici ospedalieri

Nel 2024 intervenire su depenalizzazione dell'atto medico, eliminazione del tetto di spesa e valorizzazione dell'indennità di specificità medica e sanitaria. Quici: «Senza impegni seri su questi tre punti continueremo la mobilitazione» Roma, 11 gennaio 2024 - Quali sono le priorità su cui lavorare nel 2024 per tentare di frenare nei prossimi tre anni la fuga dei medici ospedalieri dal Servizio sanitario nazionale? Depenalizzazione dell'atto medico, eliminazione del tetto alla spesa per il personale sanitario e valorizzazione dell'indennità di specificità medica e sanitaria. Sono questi, secondo il sindacato di categoria Federazione CIMO-FESMED (a cui aderiscono le sigle ANPO-ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED), i tre punti nodali che consentirebbero ai medici di lavorare con più tranquillità e ottenendo maggiori riconoscimenti. Per evitare, nei prossimi tre anni, il fallimento del SSN occorre infatti rendere il lavoro nella sanità pubblica nuovamente attrattivo sia per i medici specializzandi che per i tanti professionisti che sono tentati di abbandonare il pubblico per lavorare nel privato o all'estero. «Chiediamo innanzitutto la chiusura rapida dei lavori della Commissione Nordio istituita per le problematiche relative alla responsabilità professionale dei medici - dichiara Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED -. Si tratta di un tema urgente e di estrema importanza, decisivo per le rivendicazioni sindacali, perché il timore di contenziosi, che nel 90% dei casi si risolvono in un nulla di fatto, rende impossibile ai professionisti lavorare con serenità. Dall'altra parte, la preoccupazione del medico porta ad una crescita esponenziale del ricorso alla medicina difensiva, che ogni anno costa allo Stato oltre 10 miliardi di euro». «In secondo luogo - spiega ancora Quici - occorrerebbe eliminare l'odioso tetto alla spesa per il personale sanitario, introdotto nel 2004 e mai più modificato se non marginalmente. Tale intervento cancellerebbe l'alibi adottato da più Regioni secondo le quali la causa delle mancate assunzioni e valorizzazioni del personale sarebbe proprio tale limite di spesa, che viene aggirato pagando a peso d'oro il lavoro a cottimo delle cooperative. In realtà i dati ci mostrano che nel 2022 il tetto è stato lievemente superato solo dall'Emilia Romagna, mentre complessivamente le altre Regioni avrebbero potuto spendere 2,6 miliardi di euro in più. Per questo l'eliminazione del tetto avverrebbe praticamente a costo zero, ma responsabilizzerebbe maggiormente le Regioni, costringendole a spendere le risorse a disposizione per il personale sanitario». «Infine ma non da ultimo - aggiunge Quici - in attesa di firmare il contratto scaduto nel lontano 2021, chiediamo ancora una volta di far uscire il personale sanitario dalla pubblica amministrazione e di valorizzarlo economicamente attraverso l'aumento dell'indennità di specificità medica e sanitaria, in modo da avvicinare gli stipendi italiani alla media europea. La legge di bilancio è stata un fallimento perché le risorse stanziate per i rinnovi dei contratti, quale atto dovuto, non sono assolutamente sufficienti a raggiungere tale scopo: gli aumenti previsti sono infatti inferiori al tasso inflattivo, e in ogni caso dopo il Covid ci aspettavamo un adeguato riconoscimento che è venuto meno a causa di mance elargite a Regioni e privato con la promessa della riduzione dei tempi di attesa. Riduzione che non si verificherà mai senza un vero rilancio del SSN». «Si tratta di tre richieste ben note al Governo, a cui è stato chiesto un impegno serio che porti in tempi rapidi al raggiungimento di questi obiettivi ambiziosi ma non impossibili. Se tuttavia dalle parole non si passerà rapidamente ai fatti, proseguiremo convintamente la mobilitazione avviata negli scorsi mesi»,

conclude il Presidente CIMO-FESMED. A.N.P.O. A.S.C.O.T.I. CIMO CIMOP MEDICI OSPEDALITA' PRIVATA FESMED




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venerdì 12 gennaio 2024

'Aula della Camera questa mattina 11 gennaio ha approvato sei mozione di maggioranza e opposizione in materia di disciplina della responsabilità professionale degli operatori sanitari e per il superamento delle criticità connesse alla carenza di organico del personale

Seppur con diverse modifiche apportate dal governo, le mozioni hanno impegnato il governo su numerosi punti, a partire dalla necessità di ulteriori assunzioni, dal miglioramento delle condizioni economiche e contrattuali degli operatori sanitari, dal valutare l'opportunità di introdurre un trattamento economico differenziato per alcuni specializzandi o altre modalità utili a sopperire alla carenza di infermieri e di medici specializzati in alcuni ambiti. E poi ancora, ad adottare in tempi rapidi i decreti attuativi previsti dalla legge Gelli dello scorso 2017; a definire in maniera chiara cosa intendere per "colpa grave", attivare dove necessario il funzionamento della struttura di risk management già prevista dalla stessa legge Gelli; limitare la responsabilità penale dell'esercente la professione sanitaria, modificando l'articolo 590-sexies del codice penale; e introdurre, accanto al ricorso alla via giudiziaria, un sistema di risoluzione "alternativo" delle controversie. —-Inportanti News parlamentari . 

A cura CIMO Luciano Mulas


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