Sanità in crisi profonda, CIMO-FESMED: «Proteste in tutta Italia se non si avvia un confronto tra sindacati e Istituzioni»
Il sindacato dei medici: «La stagione degli eroi è da tempo conclusa, ma noi non dimentichiamo gli ultimi due anni e mezzo di lavoro in ospedale, e non siamo più disposti ad aspettare o a rimandare»
Roma, 13 luglio 2022 - Cosa si sta facendo per colmare le carenze di personale sanitario? Come si stanno convincendo medici, infermieri e professionisti sanitari a continuare a lavorare in ospedale? Quanto ancora dovremo aspettare per iniziare le trattative per il rinnovo del contratto di medici e dirigenti sanitari, scaduto nel 2019? In che modo si intendono migliorare le condizioni di lavoro in ospedale, a ridurre le aggressioni e i contenziosi, a sburocratizzare la professione medica? Quale riforma dell'organizzazione ospedaliera si sta immaginando per andare incontro alle grandi sfide che la salute pubblica ci porrà di fronte nel prossimo futuro? Come verranno risolti i problemi dei Pronto soccorso? Come si vogliono ridurre le liste d'attesa, senza chiedere ulteriori sacrifici al personale? Qual è il piano per bloccare l'autonomia differenziata, che metterebbe definitivamente in crisi il diritto universale alla salute?
La sanità è in crisi profonda, e sono troppe le domande che non trovano risposta. Sappiamo bene quanto sia complesso il momento politico, economico e sociale che il Paese sta attraversando, ma nulla può giustificare questo silenzio assordante sulle sorti della sanità pubblica e di chi vi lavora. La stagione degli eroi è da tempo conclusa, ma noi non dimentichiamo gli ultimi due anni e mezzo di lavoro in ospedale, e non siamo più disposti ad aspettare o a rimandare: in vista della legge di Bilancio, chiediamo con forza l'avvio di un confronto serio e serrato tra organizzazioni sindacali di categoria ed Istituzioni che metta sul tavolo tutte le questioni che riguardano la sanità, in particolare quella ospedaliera, ignorata ingiustamente dal processo di riforma finanziato con il PNRR.
In assenza di risposte concrete e rapide, la Federazione CIMO-FESMED non esiterà a dar vita a manifestazioni di protesta in tutti gli ospedali d'Italia con azioni che saranno al vaglio del prossimo direttivo federale.
Il sindacato dei medici: «La stagione degli eroi è da tempo conclusa, ma noi non dimentichiamo gli ultimi due anni e mezzo di lavoro in ospedale, e non siamo più disposti ad aspettare o a rimandare»
Roma, 13 luglio 2022 - Cosa si sta facendo per colmare le carenze di personale sanitario? Come si stanno convincendo medici, infermieri e professionisti sanitari a continuare a lavorare in ospedale? Quanto ancora dovremo aspettare per iniziare le trattative per il rinnovo del contratto di medici e dirigenti sanitari, scaduto nel 2019? In che modo si intendono migliorare le condizioni di lavoro in ospedale, a ridurre le aggressioni e i contenziosi, a sburocratizzare la professione medica? Quale riforma dell'organizzazione ospedaliera si sta immaginando per andare incontro alle grandi sfide che la salute pubblica ci porrà di fronte nel prossimo futuro? Come verranno risolti i problemi dei Pronto soccorso? Come si vogliono ridurre le liste d'attesa, senza chiedere ulteriori sacrifici al personale? Qual è il piano per bloccare l'autonomia differenziata, che metterebbe definitivamente in crisi il diritto universale alla salute?
La sanità è in crisi profonda, e sono troppe le domande che non trovano risposta. Sappiamo bene quanto sia complesso il momento politico, economico e sociale che il Paese sta attraversando, ma nulla può giustificare questo silenzio assordante sulle sorti della sanità pubblica e di chi vi lavora. La stagione degli eroi è da tempo conclusa, ma noi non dimentichiamo gli ultimi due anni e mezzo di lavoro in ospedale, e non siamo più disposti ad aspettare o a rimandare: in vista della legge di Bilancio, chiediamo con forza l'avvio di un confronto serio e serrato tra organizzazioni sindacali di categoria ed Istituzioni che metta sul tavolo tutte le questioni che riguardano la sanità, in particolare quella ospedaliera, ignorata ingiustamente dal processo di riforma finanziato con il PNRR.
In assenza di risposte concrete e rapide, la Federazione CIMO-FESMED non esiterà a dar vita a manifestazioni di protesta in tutti gli ospedali d'Italia con azioni che saranno al vaglio del prossimo direttivo federale.
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