lunedì 27 giugno 2022

Dopo anni di attesa, sembrerebbe finalmente sbloccata la partita delle risorse per i medici che si occupano delle certificazioni INAIL

CIMO Medici

Dopo anni di attesa, sembrerebbe finalmente sbloccata la partita delle risorse per i medici che si occupano delle certificazioni INAIL per infortuni sul lavoro e malattie professionali. Parliamo, per il triennio 2019-2021, di circa 75 milioni di euro già versati alle Regioni che adesso potranno arrivare ai medici, grazie all'intesa della Conferenza Stato-Regioni dello scorso 25 maggio relativa alla suddivisione delle risorse tra medici dipendenti (cui spetta circa il 75% della quota) e medici di medicina generale.

I 55 milioni di euro circa proveniente dall'INAIL e destinati ai medici che lavorano in Pronto soccorso e che si sono occupati delle certificazioni, tuttavia, non finiranno direttamente nella busta paga di chi ne ha diritto. «Speriamo che non occorra attendere altri tre anni per concludere l'iter - commenta GuidoQuici, Presidente del sindacato dei medici Federazione CIMO-FESMED (cui aderiscono ANPO-ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED) -. I segretari aziendali CIMO-FESMED vigileranno con attenzione affinché le risorse vengano rapidamente trasferite dalle Regioni alle Aziende e, quindi, ai colleghi che dal 2019 al 2021 hanno redatto certificati INAIL senza percepire alcun compenso. Si tratta di un riconoscimento dovuto ai colleghi di Pronto soccorso, costretti a turni massacranti e a lavorare in condizioni drammatiche a causa della carenza di medici».


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