La fase 2 di ripresa delle attività cliniche ambulatoriali prevede uno sforzo eccezionale da parte delle
aziende e dei professionisti per recuperare il ritardo accumulato durante la fase 1. Fattore necessario è
quello della piena motivazione da parte delle Direzioni Aziendali e, condizione indispensabile, dei
professionisti chiamati a mettere in campo un ulteriore, straordinario sforzo.
Ricognizione attività
Dalla ricognizione effettuata sui flussi di prenotazione ed erogazione risulta la seguente situazione
90mila prime visite prenotate e non erogate, di cui
· 76mila prime visite in regime istituzionale (pari al 85%)
· 14mila in ALPI (pari al 15%)
Inoltre risultano presenti nelle agende annuali a scorrimento giornaliero, e non erogate 146mila viste di
controllo.
La richiesta di nuove visite nel periodo Covid è stata pari a 1.000 prime visite al giorno
Nei primi 11 giorni di maggio la prescrizione media giornaliera per prime visite è stata pari a 2300, quindi si
stima un incremento complessivo fino al 30 maggio di 69mila prime visite in regime istituzionale
Pertanto i volumi complessivi da smaltire relativamente alle prime visite , fino a fine maggio, sono pari a
145mila; considerato che i tempi di attesa a 15/30 gg per tutte le prime visite (almeno per quelle a
monitoraggio) corrispondono a circa 50 mila prestazioni , risulta che il carico da smaltire in questo periodo
è pari a 95mila prestazioni
Capacità produttiva
Prima dell'era Covid la capacità produttiva del sistema regionale per le prime visite era di circa 6200 visite al
giorno, prevedendo in funzione delle mutate condizioni di erogabilità legate al distanziamento,
sanificazione locali etc, si stima una capacità produttiva giornaliera del 60%, cioè 3700 visite al giorno
Previsione tempi di rientro
Nell'ipotesi, verosimile, che nei prossimi 20 gg il tasso prescrittivo della domanda rimanga costante a 2300
al giorno, i giorni lavorativi necessari per smaltire il bisogno complessivo di prestazioni risulta pari a 25gg.
Pianificazione dell'attività aziendali
Ogni Azienda deve provvedere a ripulire, insieme ai direttori di struttura, le liste di prenotazione
contattando tutti gli utenti per i quali risulta una prestazione prenotata su agende di attività di marzo e
aprile, al fine di verificare se la stessa è da riprogrammare o se già erogata
Si da mandato ad ogni singola azienda di pianificare l'offerta di prestazioni nella misura almeno del 60% di
quella storicamente assicurata, e di realizzarla attraverso l'integrazione tra attività orario istituzionale e
orario in produttività aggiuntiva necessario per soddisfare tale capacità produttiva
Visite di controllo e follow-up
E' di fondamentale importanza aggredire le liste di prenotazione nelle agende annuali a scorrimento
giornaliero, non erogate nel periodo covid nel più breve tempo possibile in quanto non più procrastinabili.;
tenendo conto anche che a queste si sommano quelle già prenotate per i prossimi mesi.
Si da mandato alle aziende di programmare un piano di riassorbimento di queste visite (pari a 146mila +
quelle già in lista per il mese di maggio) sempre con l'integrazione tra attività istituzionale ed attività
aggiuntiva, nonché sfruttando al massimo le potenzialità offerte in questo settore dalla televisita.
Le prestazioni di televisita sono supportate da programmi che rispettano le norme europee in tema di
privacy e sono già disponibili ed operative, normate da delibera regionale 464 del 6 aprile.
Libera professione
Per garantire il diritto acquisito dei pazienti già prenotati in ALPI (come ricordato circa 14mila), si propone
la stessa modalità di smaltimento già definite per l'attività istituzionale sia clinica che di diagnostica per
immagini, cioè richiamo dei pazienti in lista al fine di ripulire le liste di attesa e riprogrammare l'attività al
fine di riassorbire dette prestazioni
Secondo questa ipotesi i giorni lavorativi necessari per smaltire le prestazioni prenotate in ALPI e sospese
in periodo Covid risulta pari a 21-28 gg a decorrere dal 18 maggio 2020, tempo utile anche per lo
smaltimento delle attività istituzionali. Quindi, se l'obiettivo del piano è rispettato, dal 15 di Giugno la libera
professione è riattivata
Le parti concordano comunque di valutare congiuntamente, anche con ogni singola azienda, l'andamento
del riassorbimento delle attività, sia istituzionali che in libera professione, dopo 14 giorni, per assicurare il
piano di rientro a 21-28 giorni
In caso contrario le parti si ritrovano, congiuntamente con ogni singola azienda, a livello di Area Vasta, per
individuare le soluzioni per il superamento delle criticità che ne hanno limitato il raggiungimento fatto salvo
quanto previsto dalle normative nazionale vigente in termini di libera professione intramoenia e tempi di
attesa.
Data la straordinarietà dello sforzo richiesto, in questa fase, limitata nel tempo, le prestazioni effettuate in
aggiuntiva saranno considerate come acquistate dall'azienda ad una tariffa di 90 euro ora.
Le aziende potranno contrattare con le equipe anche l'acquisto di orario di guardia notturna e festiva da
retribuire a 60 euro/ora, tale orario dovrà essere utilizzato per la creazione di slot aggiuntivi di attività
ambulatoriale istituzionale. Tali turni potranno essere effettuati anche dai medici con rapporto di lavoro
non esclusivo prevedendo una retribuzione del lavoro straordinario elevato a 60 euro/ora
Le aziende si impegnano a mettere a disposizione tutti gli operatori di supporto cup/libera professione
necessari per l'operazione di ripulitura delle liste pregresse e ricollocazione degli appuntamenti.
Nell'ambito del presente accordo si definisce anche che l'indennità prevista dal decreto del 6396 del 4
Maggio 2020, verrà interamente erogata nel mese di giugno insieme al saldo dell'1%.
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