venerdì 20 dicembre 2024
Comunicato Stampa
mercoledì 27 novembre 2024
Forum Risk: Quici a Schillaci
sabato 16 novembre 2024
COMUNICATO STAMPA ANAAO ASSOMED, CIMO-FESMED E NURSING UP
mercoledì 23 ottobre 2024
LEGGE BILANCIO DELUDENTE PER MEDICI, DIRIGENTI SANITARI, INFERMIERI E PROFESSIONISTI EI LEGGE 43/2006: SCIOPERO NAZIONALE E MANIFESTAZIONE A ROMA MERCOLEDÌ 20 NOVENBRE 2024
Roma, 23 ottobre 2024 -
Il testo delta Legge di Bilancio per il 2025 conferma la riduzione del finanziamento per la sanità rispevo a quanto annunciato nelle scorse settimane e cambia le carte in tavola rispetto a quanto proclamato per mesi.
La manovra prevede un aumento dell'indennità di specificità medica sanitaria di 17 euro nette per i medici e 1 4 euro netti per i dirigenti sanitari per il 2025, 1 15 euro nel 2o26 per i medici e zero per i dirigenti sanitari, mentre nelle tasche degli infermieri arriverebbero per il 2025 circa 7 euro e per il 2026 circa 8o euro, e non va meglio per te altre professioni sanitarie ex legge 43/2006. Peraltro si parla di risorse legate, per la maggior parte, a un contratto ta cui discussione inizierà solo tra almeno due anni, e che arriveranno nelle tasche degli interessati chissà quando.
lnsomma in sostanza briciole che o0endono l'intera categoria.
I sindacati Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up, confermando la manifestazione del 2o Novembre, proclamano lo sciopero nazionale di 24 ore nella stessa giornata di medici, dirigenti sanitari, infermieri e professioni sanitarie ex legge 43J2006.
L'aumento dì 1,3 miliardi del Fabbisogno sanitario nazionale nel 2025 — ben distante dai 3,7 miliardi annunciati - non è sufficiente a ridare ossigeno a un SSN boccheggiante. L'incremento dette borse di specializzazione meno richieste, sebbene apprezzabile, non sarà di celo sufficiente a convincere i giovani medici ad iniziare un percorso formativo che li porterà a lavorare in condizioni inaccettabili; si è persa traccia del piano straordinario di assunzioni e dello sblocco del teRo di spesa per il personale. Si continua a rimandare ad un futuro più o meno prossimo la soluzione di un'emergenza che invece medici e infermieri vivono oggi, e che necessita oggi dì procedimenti realmente risolutivi.
«Non possiamo restare in silenzio dinanzi all'ennesima presa in giro del personale sanitario e dei cittadini, dinanzi alle giravolte del ministero dell'Economia che vanificano gli sforzi del ministero della Salute e al voltafaccia di coloro che lavorano per spingere il personale sanitario ad abbandonare la sanità pubblica - dichiarano Pierino Di Silverio, Segretario Anaao Assomed, Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, Presidente Nursing Up -. Quelli annunciati prima della firma della manovra erano provvedimenti che, sebbene non risolutivi, avrebbero potuto rappresentare dei segnali di attenzione nei confronti di medici e infermieri dipendenti del SSN. E invece ci troviamo di fronte agli ennesimi proclami sensazionalistici a cui fa seguito una realtà deludente e a dir poco imbarazzante, che ci costringe ad alzare gli scudi per difendere il Servizio sanitario nazionale, l'istituzione più preziosa di questo Paese, e i suoi professionisti».
«Non possiamo essere complici dell'ormai evidente smantellamento del Servizio sanitario nazionale. Il personale scappa quotidianamente dagli ospedali pubblici, le liste d'attesa sono interminabili, le aggressioni e le denunce sono all'ordine del giorno, e si continua a destinare pochi spiccioli alta sanità pubblica, che peraltro poi non vengono spesi in modo corretto dalle Regioni, e ad aumentare i finanziamenti per la sanità privata, che si arricchisce spudoratamente sulle spalle degli infermieri e dei medici dipendenti, che a Rendono da quasi 20 anni il rinnovo del contratto, guadagnando sino al 47% in meno rispetto ai colleghi del pubblico».
«Non possiamo rassegnarci alla ormai stampante privatizzazione della sanità, e alzeremo la voce per portare anche i cittadini dalla nostra parte. In gioco non ci sono solo dei dovuti riconoscimenti per il personale sanitario, necessari ad impedire lo svuotamento degli ospedali; in gioco c'è la tutela della salute di tutti noi», concludono Di Sitverio, @uici e De Patma.
sabato 19 ottobre 2024
CIMO-FESMED: «Gli interventi sul personale sanitario non possono essere rateizzati»
Tuttavia, le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Giorgetti in conferenza stampa questa mattina, che confermano il mantenimento della percentuale della spesa sanitaria rispetto al PIL, fanno ipotizzare che soltanto 900 milioni circa sarebbero disponibili per la sanità nel 2025, oltre al miliardo previsto dalla legge di bilancio dello scorso anno, rimandando dunque al 2026 la disponibilità di quasi 3 miliardi. Questo, tra l'altro, giustificherebbe la diluizione in più fasi sia del piano di assunzione del personale che della defiscalizzazione dell'indennità di specificità.
Inoltre se, come sembra, le risorse destinate alla sanità proverranno dall'anticipo sulle future imposte pagate da banche e assicurazioni, si tratterebbe di finanziamenti non strutturali, come invece devono essere quelli necessari agli interventi sul personale.
«Ci auguriamo poi – dichiara Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED – che gli effetti della defiscalizzazione dell'indennità di specificità siano immediati e di non dover attendere dunque la conclusione del contratto 2025-2027 per vedere gli aumenti in busta paga, considerando che l'atto di indirizzo necessario ad avviare le trattative non è ancora stato emanato».
«I medici e i professionisti sanitari vivono oggi un grave disagio, e gli interventi per sanarlo non possono quindi essere rateizzati. Ci auguriamo che il testo della Legge di Bilancio smentisca i nostri dubbi, e che confermi invece le misure anticipate nei giorni scorsi dalla stampa. Altrimenti non potremo che sentirci, ancora una volta, presi in giro», conclude Quici.
martedì 9 luglio 2024
Autonomia differenziata, CIMO: “Mina Costituzione e unità del Paese”
giovedì 6 giugno 2024
Liste di attesa
martedì 30 aprile 2024
LISTE D ATTESA
lunedì 8 aprile 2024
CORAGGIO E VOLONTA
giovedì 4 aprile 2024
Sanità, Cimo-Fesmed: Urgente raccogliere appello del Nobel Parisi Il presidente Quici: "Volontà e coraggio per superare crisi servizio sanitario nazionale"
mercoledì 27 marzo 2024
tonomia differenziata. I medici la bocciano. Anaao e Cimo: “La Salute sia materia di competenza esclusiva dello Stato”
Questa la posizione condivisa da Anaao Assomed e Cimo-Fesmed e presentata nel corso dell'audizione che si è svolta oggi 26 marzo presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera.
"Oggi – sostengono Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed e Guido Quici, Presidente Federazione Cimo-Fesmed - non ci sono evidenze che confermano un aumento del grado di efficienza dei servizi erogati a fronte di ulteriori gradi di autonomia nelle disponibilità e nella gestione delle risorse; soprattutto non ci sono quelle condizioni economiche che consentano a tutte le regioni di partire dallo stesso "nastro di partenza". "Preoccupa anche l'avvio di una concorrenza selvaggia nell'acquisizione delle risorse umane, data la possibilità di pagarle al di fuori dei vincoli del CCNL e l'autonomia nella regolamentazione dell'attività libero-professionale. Un mercato competitivo per l'ingaggio dei professionisti, nutrito dal dumping salariale e dalle contrattazioni regionali che rappresenterebbe la fine della contrattazione nazionale".
"Il diritto alla salute – proseguono - deve mantenere, quindi, una dimensione nazionale, il Ministero della Salute deve assumere il vero ruolo centrale evitando che una valenza locale ne diventi la fonte primaria, perché forti sono i rischi per l'integrazione sociale e l'unità del Paese se i cittadini non condividono gli stessi principi di giustizia sociale in un ambito rilevante come quello della salute".
"Riteniamo, pertanto, necessario superare l'attuale ripartizione di materie tra Stato e Regioni, andando tuttavia nella direzione opposta a quella disegnata dal progetto di autonomia differenziata: la salute dovrebbe essere di competenza esclusiva dello Stato, e non concorrente. Solo così si potrà tentare di sanare le differenze che si registrano al livello territoriale e garantire un accesso alle cure veramente equo e universale in ogni parte del Paese".
martedì 26 marzo 2024
AGGRESSIONI E VIOLENZA SUI SANITARI
lunedì 25 marzo 2024
Incentivi per Ospedali Disagiati
martedì 12 marzo 2024
Aggressione Sanitaria
martedì 13 febbraio 2024
Proroga scudo penale
martedì 30 gennaio 2024
CONTO ECONOMICO 2021
Conto economico 2021: per il personale sanitario si spende sempre meno, ma boom di cooperative
In 11 anni il rapporto tra il costo del personale e la spesa sanitaria complessiva è passato dal 32% al 28%, ma nel 2021 si è speso il 66,22% in più rispetto al 2019 per medici gettonisti e cooperative
Roma, 30 gennaio 2024 – La spesa sanitaria aumenta, ma si continua a risparmiare sul personale. A confermarlo è il Conto economico relativo al 2021 pubblicato nei giorni scorsi dal Ministero della Salute: a fronte di un finanziamento del SSN aumentato, tra il 2010 ed il 2021, del 19,9%, il costo del personale è cresciuto solo del 2,77%. Da una elaborazione dei dati condotta dalla Federazione CIMO-FESMED, emerge allora con chiarezza come il rapporto tra il costo del personale e la spesa sanitaria complessiva sia in costante decrescita, passando dal 32% al 28%.
Ma c'è un altro dato che, sebbene in modo indiretto, è legato all'evidente intenzione di disinvestire sul personale sanitario: la formazione continua, la cui spesa nel 2021 è diminuita del 7,72% rispetto al 2019 e del 23,72% rispetto al 2010.
A fronte di tali tagli, però, assistiamo all'aumento notevole di altri capitoli di spesa, a cominciare dalla voce relativa a consulenze, collaborazioni e lavoro interinale sanitari, per i quali nel 2021 si è speso oltre 900 milioni di euro in più rispetto al 2019, registrando un aumento del 79,28%. Sono questi i capitoli di spesa che ricomprendono le cooperative e i medici gettonisti, il cui costo è aumentato, nel triennio analizzato, di 173 milioni (+66,22%), passando da 261,5 milioni a 434,7 milioni di euro.
Con il segno positivo anche altri capitoli, come la spesa per le assicurazioni (cresciuta, tra il 2019 ed il 2021, del 13,08%) e per i servizi non sanitari, ed in particolare i costi legati ai sistemi informativi (+35,49%), allo smaltimento dei rifiuti (+48,78%) e ai servizi di trasporto non sanitari (+25,59%).
«Si tratta di numeri impietosi, che vanno al di là delle polemiche politiche su quale governo abbia introdotto il tetto alla spesa del personale –commenta Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED -: la volontà ditagliare sulle figure professionali che tengono in vita il Servizio sanitario nazionale è bipartisan, e tale è la responsabilità delle condizioni drammatiche in cui oggi versa la sanità pubblica. Per risollevare il SSN, allora, è essenziale invertire il trend, e rilanciare l'offerta sanitaria tornando ad investire realmente sul personale sanitario».